
Ingraniamo la seconda: buona lettura e buone vacanze
Quali frutti della comunicazione vitivinicola troveremo nella vigna del fondatore in questo numero? Partiamo dalla prima pagina: i dazi. Negli Stati Uniti tiene banco, parole del presidente Trump, “La più grande operazione di deportazione di massa di immigrati illegali nella storia” che ha portato alle proteste di piazza a Los Angeles, al “No Kings Day” e ai casi di informazioni false o manipolate con l’intelligenza artificiale.
Un problema sicuramente più importante per l’amministrazione a stelle e strisce rispetto alla questione dazi, che rimane comunque in piedi e che richiede un accordo definito tra USA ed Europa, con criteri chiari e condivisi. Il mondo del vino vorrebbe tariffe eque; ne abbiamo parlato con Silvia Fregolent, senatrice piemontese profonda conoscitrice del settore.

SILVIA FREGOLENT
Continuiamo con le nostre “Facce da OW”, i volti del vino che conta, e un’intervista con Alessio Durazzi, direttore del Consorzio del Morellino di Scansano sul tema “rossi ed estate”. Non storcete il naso leggendo le parole vino rosso accanto al nome della stagione più calda dell’anno.
Nel giugno 2021, durante un Vinòforum, un gruppo di signore venne da me, chiedendomi di mescere esclusivamente bianco, stupendosi che al nostro stand si potesse degustare anche del rosso. Spiegai alle gentili ospiti qualcosa che a molti, purtroppo, sfugge. Il vino bianco, ghiacciato, fresco, piacevole da mandare giù, proprio per queste caratteristiche viene bevuto con estrema facilità e copiosamente: niente di più sbagliato. Ovvio che la sensazione di refrigerio la faccia da padrona ma l’alcol busserà alla porta, e non con gentilezza. Così, ho descritto alle signore il bianco fresco come il marito fedifrago, per questo tradimento annunciato in fase digestiva, e il rosso come quello fedele: sai quello che bevi e cosa ti aspetti.
Credo che nella giusta misura e consapevolezza si possa bere tutto e che si dovrebbe tornare a degustare rosso anche d’estate, con le dovute accortezze: abbassandone leggermente la temperatura in modo da non far schizzare il tannino alle stelle. Tecnicismi a parte, iniziare a consumare questa tipologia di vino tutto l’anno, cambiando un’antiquata cultura del bere, aiuterebbe anche il mercato e soprattutto molte cantine che vedono ristagnare le vendite di rossi tra maggio e settembre.
Parlando di emozioni, non posso non citare gli amici di Cà Du Ferrà, fra i pochi produttori che recentemente sono riusciti a colpirmi con i loro vini (lo ammetto, sono di gusti difficili) e con la loro brand identity: un piacere per il palato e per l’occhio.
Abbiamo scritto occhio? E allora, attenzione alle truffe, o meglio al marketing truffaldino dell’italian sounding. A chi si troverà all’estero durante le vacanze estive consigliamo il sito madenotinitaly.com per segnalare quei prodotti che, sfruttando l’assonanza con la nostra lingua, si fanno credere italiani sottraendo così fatturato alle nostre aziende e intaccandone la credibilità, per colpa di una qualità notevolmente inferiore.
Paese che vai, italian sounding che trovi. Buona lettura, buone vacanze e non disdegnate un bicchiere di rosso!
Potete sfogliare la freepress online a questo link.