Acqui Docg Rosé, le bollicine si vestono di rosa

Una start-up in un territorio votato da sempre alla produzione di vino. Nasce in Alto Monferrato, nella zona di Acqui Terme, l’Acqui Docg Rosé, un nuovo spumante ottenuto da uve autoctone Brachetto, caratteristiche di un territorio, patrimonio Unesco, a forte tradizione spumantiera: un’etichetta, fortemente voluta dal Consorzio Tutela Vini d’Acqui, che ha debuttato con la vendemmia del 2017.

Un vino prodotto con il metodo Martinotti-Charmat, che risulta morbido e profumato, con bouquet floreale, piacevole retrogusto di piccoli frutti rossi e finale fresco ed elegante. È il frutto di un lavoro di ricerca che risponde a precise richieste di un mercato in continua evoluzione: i consumatori italiani e internazionali chiedono infatti sempre più spumanti ed etichette rosé. Sono due trend in costante crescita: dall’inizio del nuovo millennio, il consumo annuo di spumante nel mondo è passato da 2 a 3 miliardi di bottiglie, mentre per i rosati l’incremento è stato di poco inferiore. Quello dello Sparkling Rosé è un segmento in espansione che, in Italia, produce attualmente quasi 50 milioni di bottiglie.

L’Acqui Docg Rosé vuole inserirsi in questo mercato in rapido sviluppo, forte delle caratteristiche proprie delle uve Brachetto; al momento, sono dieci le aziende che lo producono ma sembra ci siano i segnali di un possibile coinvolgimento di altre cantine del territorio, richiamate dalle potenzialità e dall’alta qualità del prodotto, che si adatta a tutte le stagioni.

La produzione si assesta al momento sulle 55.000 bottiglie/anno, per un consumo quasi esclusivamente italiano, che inizia ad espandersi verso un pubblico internazionale: i primi paesi esteri che hanno importato l’Acqui Docg Rosé sono la Danimarca, e l’Arabia Saudita e il Texas negli Stati Uniti.

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