Lungarotti, una gloriosa storia di famiglia

Quella di Lungarotti è una lunga storia d’amore per la terra che attraversa molte generazioni. Già un paio di secoli fa la famiglia Lungarotti, produceva vino e olio nella Media Valle del Tevere. Un’attività che negli anni è cresciuta e si è consolidata fino ad arrivare ai primi del Novecento, quando il padre e lo zio di Giorgio erano ormai rinomati per la qualità del vino prodotto, allora venduto solo localmente, tra cui l’apprezzato Vin Santo.

GIORGIO LUNGAROTTI

Nel 1936, il giovane Giorgio Lungarotti si laurea in agraria con una tesi sulle moderne tecniche viticole, dimostrandosi aperto alle innovazioni e prendendo in mano le redini dell’azienda con intraprendenza e visione. Nel 1949 è tra gli espositori della Mostra dell’uva di Perugia durante la quale emerge la necessità di modernizzare la viticoltura in Umbria attraverso tre cardini che caratterizzeranno il futuro enologico della regione. Giorgio coglie l’input con decisione intuendo che un salto di qualità avrebbe valorizzato produzione e territorio. Inizia così, nei primi anni Cinquanta, una fase di sperimentazione che lo porterà ad una coltura specializzata, rimodellando le colline intorno a Torgiano e ricoprendole di vigneti, operando una scelta oculata dei vitigni autoctoni. Seguiranno l’abolizione della mezzadria, la costituzione di una cantina per la trasformazione delle uve e la commercializzazione, a partire dalla vendemmia 1962, dei suoi primi vini, “Rubesco” e “Torre di Giano”, che nel 1968 valgono alla zona uno dei primi riconoscimenti a DOC italiani (Rosso e Bianco di Torgiano). La vendemmia 1964 sarà la prima di produzione del Rubesco Riserva Vigna Monticchio (Torgiano Rosso Riserva). Oggi il Rubesco è una delle etichette umbre più famose nel mondo.

Fu anche grazie allo spirito energico e illuminato di Giorgio Lungarotti, il quale comprese che le potenzialità della regione dovevano affermarsi con forza collettiva attraverso anche altri interpreti, che nel 1979 fu riconosciuta la Denominazione d’Origine Controllata alla zona di Montefalco. Non a caso, nel 2000 la famiglia decise di acquistare in questa area altri 20 ettari da dedicare alla produzione di Sagrantino.

Dal 1999, e cioè dalla scomparsa di Giorgio Lungarotti, l’azienda è guidata dalla figlia Chiara (Amministratore Delegato) e da sua sorella Teresa, (Responsabile Marketing e Comunicazione), figlia del primo matrimonio di Maria Grazia. Due donne di grande esperienza, intuito e sensibilità che accompagnano questa storica realtà vitivinicola verso nuove sfide. Laureata in Agraria con specializzazione in Viticoltura, Chiara crede profondamente nell’importanza di “innovare e sviluppare nel rispetto della tradizione e delle proprie radici”. Imprenditrice energica, ha ereditato dal padre l’amore per la terra e confessa di riconoscerne ad occhi chiusi il profumo e il sapore. Alla preparazione tecnica, affianca i suoi interessi culturali che coltiva con passione, convinta del ruolo fondamentale che la cultura del vino e dell’olio abbiano avuto nello sviluppo della civiltà umbra e italiana.

Laureata a sua volta in Agraria e specializzata presso l’Istituto d’Enologia dell’Università di Bordeaux, Teresa è stata una delle prime donne enologo d’Italia. Responsabile Marketing e Comunicazione dell’azienda, ha sempre avuto a cuore l’identificazione tra prodotto, azienda e territorio, e analizzato con grande scrupolo l’evoluzione del consumatore, intercettando i gusti e le preferenze dei nuovi potenziali clienti. Il suo motto è “conquistare l’attenzione dei giovani per farne dei futuri appassionati di vino consapevoli”, tanto da scrivere un libro per avviarli alla conoscenza e al rispetto di vite e vino. La sua inarrestabile voglia di fare l’ha spinta ad essere tra le socie fondatrici dell’associazione “Le Donne del Vino” che promuove il ruolo femminile nella filiera produttiva enologica.

La terza grande figura femminile della famiglia è Maria Grazia, madre di Chiara e Teresa e direttrice della Fondazione Lungarotti Onlus. È donna dotata di una non comune vivacità intellettuale, intraprendenza e lungimiranza, unitamente a un segno distintivo di grande finezza: da oltre 40 anni opera per promuovere la cultura millenaria del vino e dell’olio. Laureata negli anni ’50 in Lettere e Storia dell’Arte e appassionata di museografia e museologia, è stata lei a fondare nel 1974, assieme al marito Giorgio, il Museo del Vino di Torgiano (MUVIT), tra i primi e più completi al mondo, e in tempi più recenti (nel 2000) il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO). Nella sua instancabile attività culturale, è stata una delle prime a credere che la viticoltura fosse in grado di generare un indotto legato al turismo specializzato, all’accoglienza e all’ospitalità, confermandosi una pioniera dell’enoturismo in Umbria e in Italia attraverso la realizzazione di un polo turistico ispirato al tema e all’ambiente circostante.

A seguire la parte commerciale sui mercati esteri è il nipote Francesco, figlio di Teresa, oggi Export Manager del gruppo. Laureato in Giurisprudenza e con un Master in gestione d’Impresa, ha fatto esperienza presso alcune multinazionali per poi tornare in Umbria e dare il suo prezioso contributo nell’azienda di famiglia. La sorella Gemma, invece, laureata in Storia dell’Arte con dottorato di ricerca in Storia dell’Arte contemporanea, affianca la nonna Maria Grazia nella gestione delle attività della Fondazione.

Tradizione, storia, continuità generazionale, amore per la propria terra: sono questi i valori su cui si fonda Lungarotti, un’azienda dove il capitale umano assume un ruolo centrale e imprescindibile. La squadra aziendale è composta da persone competenti nei relativi settori che, con dedizione ed entusiasmo, promuovono a vari livelli le attività della tenuta: una vera e propria grande famiglia, a partire dai lavoratori che operano in vigna e in cantina, molti dei quali sono figli o nipoti dei primi operai che, con il fondatore, diedero il via a questa avventura. Un legame forte che si perpetua attraverso le generazioni, coinvolgendo la comunità di Torgiano che, non a caso, ha deciso di intitolare il viale su cui si affaccia la cantina proprio a Giorgio Lungarotti.

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