Weingut Abraham, vini all’insegna della raffinatezza
Sono felicemente sorpreso di come il mio, o per meglio dire il nostro amico Livio Buffo, che ringrazio assieme a mio figlio Gianluca – aspirante sommelier – ci responsabilizzi sottoponendoci e chiedendoci sinceri pareri enologici sui ricercati prodotti che è chiamato ad esaminare; questa volta è stato il turno dell’eccellente lavoro svolto da Martin Abraham e da sua moglie Marlies nella loro azienda di Appiano sulla strada del vino in Alto Adige.
Sono passati ormai 25 anni dal conseguimento del mio di diploma di sommelier, e quello che doveva essere un divertente passatempo (anche un tantino “modaiolo”) è diventato un patrimonio di cultura personale e una ricerca di novità e del “bon vivre”. Ci siamo riuniti con Livio per degustare sei referenze di Weingut Abraham, in silenzio, lontani da ogni clamore, concentrati sui prodotti, pronti a coglierne le caratteristiche organolettiche.
Dei vini esaminati, solo uno mancherà alla nostra rispettosa analisi, per via della sua ricercatezza e delle nostre, ancora per poco, limitate abilità nel saperlo apprezzare nella sua completezza, pur riconoscendo in esso alcune caratteristiche comuni a tutta la produzione della cantina altoatesina: Upupa Orange 2020, un Gewürztraminer in purezza lavorato con una leggera macerazione che conferisce al vino questo caratteristico colore aranciato.
Iniziamo con un giudizio che può rappresentare una chiosa ma è il comune denominatore dei vini degustati: raffinatezza. È un giudizio personale, seppur condiviso, ma è la caratteristica che abbiamo riscontrato in tutti i prodotti: la ricerca, nel rispetto delle peculiarità di ogni uvaggio, di un prodotto raffinato. Stiamo scrivendo il pezzo avendo davanti a noi cinque bottiglie schierate in fila e non a caso sistemate in una sequenza tale da poter rappresentare un adeguato percorso enologico, che ci sostenga dall’inizio alla alla fine di un pasto completo.
Segue In der Låmm 2020, Weißburgunder (Pinot Bianco) prodotto da una doppia selezione di uve ben mature e affinato prima in tonneaux per un anno e successivamente per altri sei mesi in vasche d’acciaio. Nel pieno rispetto delle caratteristiche dell’uva, si apprezza la ricerca di un prodotto completo. Colore luminoso, profumi freschi di frutta rigogliosa (pera, pesca bianca) accompagnata da una sottile mineralità che ci rivela la provenienza territoriale ed una nota acidula che non può non esserci. Un vino che si schiude ai sensi con una sapiente tempistica ad una temperatura non particolarmente fredda.
Dopo una piccola pausa trascorsa a riassumere le caratteristiche dei prodotti degustati ci spostiamo sui rossi e incontriamo Upupa Rot 2020, prodotto che incarna perfettamente la tradizione locale, perché costituito per la gran parte da uve Schiava da vecchi vitigni, che riposano in tonneaux per circa 15 mesi. Il colore è vivace, così come i profumi che racchiudono la complessità e la freschezza della frutta rossa; la nota tannica è delicata, avvolgente e non aggressiva. Un prodotto che si può tranquillamente degustare anche fresco di cantina.
Non abbiamo ancora avuto la fortuna di conoscere personalmente i produttori, ma se è vero che i vini sono espressione di chi li produce, non possiamo non riconoscere loro queste caratteristiche: impegno, ricerca, lavoro, passione e gusto. Grazie Martin e Marlies Abraham.