Lisini, due grandi rossi carichi di promesse

Quando mi chiedono di giudicare un vino, spiego sempre che se non mi convince non lo valuto né do voti. Mi è capitato spesso di ricevere bottiglie da degustare che sul momento non erano pronte, nonostante fossero già sugli scaffali delle enoteche, ma che dopo mesi rispetto alla data consigliata per assaggiarli si sono dimostrate valide. Un vino è vivo, evolve, cresce, si modifica col tempo nel bene e, ovviamente, anche nel male. Meglio aspettare qualche mese in più che lasciarsi andare a giudizi affrettati su un prodotto potenzialmente acerbo che potrebbero influenzare negativamente altre persone.

Parlando di grandi rossi, destinati a lunghi invecchiamenti, il mio consiglio a ristoratori e appassionati è sempre quello di comprarli, assaggiarne subito una bottiglia e mettere le altre in cantina, dove col tempo guadagneranno sicuramente in complessità e, contestualmente, in valore (giusto che sia riconosciuto).

Rimanendo in tema di grandi bottiglie, oggi degustiamo le due ultime novità dell’Azienda Agraria Lisini, il Brunello di Montalcino Docg 2017 e l’Ugolaia Brunello di Montalcino 2016 Docg, produzione di nicchia della cantina toscana (6000 bottiglie nelle annate migliori), realizzato con le uve sangiovese provenienti dall’omonimo vigneto esposto a sud ovest e dalla selezione delle migliori Marze Madri.

La degustazione di Roberto Curzi

Il Brunello si presenta con un’unghia color granato, limpido e affascinante. Il profumo è intenso, si riconoscono viole e frutti rossi, in particolare lampone, e un fondo di sottobosco che invadono immediatamente le narici. Presenti anche note speziate e una punta alcolica leggermente invadente, ma che dovrebbe sparire col tempo. In bocca è fresco, con tannini ben presenti, morbidi e avvolgenti: l’acidità promette un lungo invecchiamento. Gradevole e fine. Da riprovare fra qualche mese e poi da custodire gelosamente in cantina.

Anche l’Ugolaia è dello stesso colore del Brunello, con una maggior concentrazione al centro. È intenso e persistente, ritroviamo i sentori di viola e frutta del Brunello seguiti da tabacco, spezie, pelle e una piacevolissima nota balsamica. Alla gustativa, i tannini sono decisamente eleganti e troviamo anche qui una spalla acida importante che, come per l’altra bottiglia, è una promessa di lunga vita in cantina.

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