Alessandro Rossi porta il B2B al Paestum Wine Fest

Manca un mese all’edizione 2024 di Paestum Wine Fest, evento dedicato al vino che si svolgerà nell’omonima cittadina campana dal 23 al 25 marzo, nell’ ex Tabacchificio NEXT di Borgo Capasso di Capaccio Paestum.

“Quale miglior posto per un evento sul vino?” La domanda, che è al tempo stesso un’affermazione, è di Alessandro Rossi, nuovo direttore del festival, chiamato a riorganizzare la manifestazione per declinarla maggiormente sul business, favorendo incontri fra cantine, distributori italiani ed esteri e ristoratori. Così, nel cuore della Magna Grecia, dove una volta si sperimentavano tecniche enologiche, oggi si svilupperà business per i discendenti dei primi vini italiani.

Alessandro, cosa si prova a organizzare un evento a Paestum?
Scendo in campo alla tredicesima edizione e mi inserisco in un contesto ben avviato, ma trovarsi in una delle prime culle del vino è straordinario, è un luogo catartico, la scenografia perfetta per questa tipologia di appuntamenti.”

Con il tuo arrivo, l’evento avrà una declinazione sul B2B? Cercherai di sviluppare maggiormente questo aspetto?
Sono stato chiamato per aggiungere un suffisso diverso all’evento e dargli un’impronta B2B più marcata. Ovviamente i consumatori finali sono importanti ma le aziende devono dialogare con importatori, grossisti, agenzie; da noi ci saranno moltissime aziende e consorzi e devono trovare degli interlocutori. Uno dei mie obiettivi è arrivare a un incoming dall’estero per dare alle aziende la possibilità di avere sbocchi oltre confine.

Mi rappresenteresti Paestum Wine Fest a volo d’uccello?
Parliamo della più grande manifestazione del centro-sud Italia ma, tolto l’aspetto logistico, l’evento è nazionale. Ci saranno cantine provenienti da tutto lo stivale e avremo le espressioni vitivinicole più importanti di ogni regione, chiaramente con una presenza importante di quelle campane, le padrone di casa. Ci saranno anche realtà internazionali che apriranno una finestra su quel mondo che, come ho anticipato, vogliamo far raggiungere a chi partecipa alla manifestazione.

Quale partecipazione di pubblico vi aspettate?
Direi almeno 25.000 presenze. Sono numeri importanti tanto per la manifestazione quanto per il territorio che è in grado di assorbire alla grande la presenza turistica.

E come stakeholder?
Direi che fra questo e il prossimo anno dovremmo raggiungere almeno quota 70 distributori, i più importanti a livello europeo e dare maggiore internazionalizzazione al contesto, anche in termini di semplici visitatori.

Veniamo a un’altra attualità. Credi che la recente puntata di Report sul vino possa influenzare il giudizio della gente sul settore? Magari disaffezionare la gente?
Confido nel buon senso della gente e nella capacità di analisi. Nella puntata della scorsa settimana abbiamo visto un grandissimo Riccardo Cotarella che ha dato una lezione sul vino, spiegando l’importanza delle aziende e di chi lavora sull’uva per trasformarla in vino. Non credo ci saranno grandi ricadute dal servizio di Report, è stata una polemica sterile, fine a se stessa, che non porterà ad alcun dibattito. Capita che il mondo del giornalismo si confronti con il nostro a volte senza conoscere bene le situazioni. Anni fa, prima di un Vinitaly, accadde qualcosa di simile ma la polemica si spense subito. Sono per i dibattiti costruttivi ma il resto lascia il tempo che trova.”

A proposito di dibattiti, da quest’anno, la manifestazione ideata da Angelo Zarra lancerà una serie di tavoli scientifici di divulgazione e dibattito, pensati per mettere insieme i maggiori esponenti del settore della comunicazione e della viticoltura del panorama nazionale e internazionale.

Il programma completo sul sito del Paestum Wine Fest a questo link.

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