Barolo chinato e cioccolato, matrimonio perfetto

È arrivato il 14 febbraio, San Valentino, la festa degli innamorati. Amanti golosi dovremmo specificare, vista l’usanza di regalare cioccolato per celebrare questa giornata.

La genesi di questa usanza non è conosciuta ma è opinione generale che la scelta del cioccolato sia dovuta al prezzo alto che avevano un tempo i cioccolatini – e anticamente le rare e preziose fave di cacao – e quindi all’esclusività di questo regalo. Prezzo a parte – dovessimo guardare quello, i doni dovrebbero essere di diverso valore – un’altra ragione si dice sia la presunta capacità afrodisiaca del cioccolato.

Qualunque sia il motivo, rimane questo il regalo principe della festa degli innamorati.

In Italia, il cioccolatino per eccellenza di San Valentino è il Bacio Perugina. Leggenda narra che il dolce creato da Luisa Spagnoli inizialmente si chiamasse “cazzotto”, nome in seguito modificato da Giovanni Buitoni, amministratore delegato della Perugina, nel più romantico “Bacio”. Come dargli torto?

Mentre nello stivale è indifferente che sia l’uomo o la donna a regalare all’amato la cioccolata (anche se galanteria vorrebbe che fossero i maschietti a farlo), in Giappone vige la regola che siano le ragazze a dimostrare il loro amore donandolo alla dolce metà o al ragazzo al centro dei loro pensieri. Consentito anche regalarne ad amici e colleghi di lavoro ma, in questo caso, ad evitare fraintendimenti ci pensa la tipologia di dolce: Giri-choko, semplici dolci da regalare se non si prova vero amore; Tomo Choko per i migliori amici o amiche; Honmei-choko, la “cioccolata del prediletto” destinata all’oggetto del desiderio, o scambiata fra fidanzati o marito e moglie.

Le usanze per celebrare la festa voluta da Papa Gelasio I nel 496 d.C. per sostituirla, eliminandoli, ai riti pagani in onore di Luperco, dio della fertilità, sono moltissime. Fra tante differenze…una certezza: il cioccolato è uno degli alimenti più difficili da abbinare a un vino.

Se una volta si diceva che il cioccolato era impossibile da abbinare, da consumare obbligatoriamente da solo e a fine pasto, col tempo il modo di pensare è cambiato. Prima si è ritenuto corretto abbinarlo ai distillati, poi il discorso è stato allargato al vino, con accompagnamenti suggeriti in base alla percentuale di cacao presente nel cioccolato.

Il consiglio di oscarwine è puntare su un buon Barolo chinato – altro prodotto considerato un single da fine pasto – che, grazie alla carica aromatica e alla persistenza ben si sposa al cioccolato fondente.

Provare per credere…e buon San Valentino a tutti.

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