Monte delle Vigne, cinque etichette in degustazione
Ritorniamo dopo qualche mese nella DOC Colli di Parma, questa volta per degustare cinque vini di Monte delle Vigne, l’azienda guidata da Paolo Pizzarotti con la collaborazione di Lorenzo Numanti e Andrea Bonini.

Emilia Bianco Callas è la versione più “nobile” del bianco di casa Monte delle Vigne. Realizzato con le migliori uve di malvasia di Candia vinificate in purezza e poi affinate per sei mesi in acciaio per preservarne l’esuberanza aromatica, esibisce un delicato colore giallo paglierino con sottili riflessi verdognoli e un intrigante bouquet che si apre con nitidi sentori floreali di loto e biancospino per poi evolvere su note di albicocca matura, menta e scorza d’arancio. Morbido ed equilibrato, avvolge il palato con intensi sapori di frutta gialla, tonificati da una vivace vena sapida e da sottili sfumature minerali.
Sono tre i vini rossi in degustazione. Iniziamo con il Colli di Parma Cabernet Franc 2018, la più recente etichetta della gamma dei prodotti varietali, nonchè primo vino fermo biologico prodotto nel parmense, che esprime con pulizia e nitidezza le classiche caratteristiche speziate del vitigno francese. Sul profondo e impenetrabile colore rubino scuro si schiudono eleganti sentori di mirtillo, liquirizia e pepe nero. Quest’ultimo marca indelebilmente anche l’assaggio energico e ammaliante dove la frutta rossa traccia una linea gustativa netta e progressiva che trova degno approdo nella balsamica nuance torbata conclusiva.

Chiudiamo con il vino forse più conosciuto della cantina parmense: Emilia Rosso Nabucco. Il rodato blend di merlot e barbera, con quest’ultima prevalente nella percentuale del 70%, ci consegna un rosso iconico capace di coniugare profondità strutturale e raffinata eleganza. Sul vestito rosso rubino dai bagliori purpurei si schiudono ampi profumi di ciliegia, china e sottobosco che ritroviamo nel sorso morbido e setoso, in cui l’uva bordolese addolcisce la fruttata generosità di quella piemontese. Nel lungo e armonico finale si fanno largo anche balsamiche nuances di liquirizia che aggiungono freschezza e sensualità al retrogusto.
