Vino e calciatori, dal rettangolo verde alla vigna

Il primo aprile di dieci anni fa mancava Giorgio Chinaglia, indimenticabile centravanti della Lazio di Tommaso Maestrelli campione d’Italia 1973-74, uno dei giocatori più iconici di sempre, definito la “mia bestia nera” da Dino Zoff.

CHINAGLIA E PELÈ

Ai tempi in cui giocava nei Cosmos, l’attaccante biancoceleste replicò con queste parole al grande Pelè, che lo aveva rimproverato per il suo egoismo in area di rigore: “Se Chinaglia tira da quella posizione è perché Chinaglia è convinto che Chinaglia possa fare goal da quella posizione.

Chinaglia era soprannominato Long John, qualcuno dice in onore del personaggio di fantasia di Robert Louis Stevenson, altri affermano che il nickname fosse invece legato alla famosa marca di whisky, la preferita dal bomber (di queste ipotesi che girano da anni però non c’è conferma).

È nata così l’idea di ricercare calciatori che avessero soprannomi legati al vino, ma senza risultato. Sono numerosi, invece, i personaggi del mondo del calcio che hanno deciso di investire nel settore o intraprendere una nuova carriera fra le vigne.

HERNANES IN CANTINA

Rimaniamo sulla sponda biancoceleste del Tevere. L’ex laziale Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, meglio conosciuto come Hernanes, nel 2016 ha fondato l’azienda vinicola Ca’ del Profeta a Montaldo Scarampi, in provincia di Asti. Tra i suoi prodotti: due Barbere, un Grignolino e un Brachetto.

Tra i produttori di vino troviamo anche due ex giallorossi: Damiano Tommasi e Luciano Spalletti. Qualche anno fa, l’ex giocatore, in collaborazione con il viticoltore Pietro Zardini, ha lanciato l’Amarone “Anima candida”, suo soprannome ai tempi del rettangolo verde, e il “Ripasso 17”, suo numero di maglia e giorno di nascita, prodotti a Fumane, in Valpolicella; l’allenatore, invece, ha scelto la sua Toscana per  aprire La Rimessa, una tenuta vicino Firenze, dove produce il Toscana Rosso Bordocampo da uve sangiovese e merlot.

La Società agricola Pratum Coller nasce da un’idea del campione del mondo 2006 Andrea Pirlo. L’azienda, aperta nel 2007 nel Comune di Flero, a due passi da Brescia, produce 25mila bottiglie l’anno : il rosato Eōs,  i rossi Rěděo e Arduo, e il Trebbiano di Lugana IGP Nĭtŏr. Pirlo parlò di questa sua passione già negli anni Novanta durante una puntata del Processo di Lunedì condotto da Gigi Garanzini assieme a Gianni Brera, uno che di vino la sapeva lunga.

PIRLO E BUFFON CON LA COPPA DEL MONDO

In ambito iridato, altri due campioni del mondo, Gigi Buffon, compagno di Pirlo nel 2006, e il compianto Paolo Rossi, bomber di Spagna 82, sono entrati anni fa nel mondo del vino. Il portiere ha messo la sua firma sull’omonima linea ‘Buffon’, vini salentini prodotti assieme all’imprenditore locale Fabio Cordella. Poggio Cennina Resort, invece, è una ‘creatura’ di Pablito e Luigi Pelaggi, nella zona meridionale del Chianti dove uve sangiovese danno vita al rosso Borgo Cennina Igt. Rossi, tra le altre cose, in passato aveva prestato il suo soprannome mundial a una linea di vini che includeva una selezione di bottiglie di Brunello.

Per oggi è tutto, appuntamento al prossimo turno.

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