Madri Leone, il coraggio di fare vini…diversi
Quando si pensa a un vino pugliese, si immagina un prodotto opulento, ricco, corposo, un prodotto per “duri”. Lo si capisce già stappando una bottiglia di Primitivo o Nero di Troia e versandolo nel balloon (il solo bicchiere in grado di esaltarne le caratteristiche), mentre colora intensamente il vetro. Quando le stesse uve vengono lavorate in maniera diversa, offrendo loro una chance di manifestare in altro modo le loro proprietà, la musica cambia e se a farlo sono due giovani sorelle la curiosità non è solo donna…è “transgender”.

MARILIA E LINDA LEONE
Stiamo parlando di Madri Leone, cantina guidata da Linda e Marilia, due donne che nel rispetto della tradizione enologica di famiglia hanno offerto ai prodotti locali una coraggiosa alternativa di vinificazione, creando vini interessanti e, oseremmo dire, accattivanti.
Questa scelta si pone come un’ambiziosa sfida in un mondo che propone ogni giorno una sperimentazione nuova, un’offerta diversa, talvolta persino spudorate. Non ogni novità però, benché sostenuta dalla curiosità, regge poi il confronto con il vero giudice, la gente comune che sceglie un vino per accompagnare un piatto o godersi un aperitivo.
Abbiamo avuto modo di degustare i due nuovi vini che ampliano la proposta di Madri Leone: il Delia a.C. Bombino Bianco IGP Puglia 2020 e il Sanna Sulis Nero di Troia Rosato IGP Puglia 2020, entrambi dedicati a due importanti figure femminili del passato, come da tradizione della cantina pugliese.


Gli insegnamenti ricevuti obbligano ad una proposta di abbinamento: a tavola l’uno può precedere l’altro se si opta per una spaghetto alle vongole veraci e un pescato all’acqua pazza. Fuori tavola possono entrambi spadroneggiare in un fantastico happy hour estivo in riva al mare, magari al tramonto.
Con l’augurio finale che Linda e Marilia possano continuare a concepire nuovi prodotti sfruttando l’inesauribile tesoro del loro territorio.
