San Michele Appiano festeggia i 10 anni di Appius
Dieci anni di Appius. Il più ambizioso ritratto del millesimo e “vino da sogno” di Hans Terzer, winemaker della Cantina San Michele Appiano, è giunto alla decima edizione con Appius 2019, la Cuvée di quattro vitigni a bacca bianca presentata in occasione del 32° Merano WineFestival: predomina la varietà dello Chardonnay (60%), a cui si aggiungono il Pinot grigio (15%), il Pinot bianco (13%) e il Sauvignon blanc (12%).
Il meglio dell’annata 2019 per ciascun vitigno, caratterizzata da un’estate e un inizio autunno climaticamente ideali, che hanno regalato profumi inebrianti. Appius è il frutto di un meticoloso lavoro di selezione in vigna, della lavorazione individuale in cantina, di un accurato assemblaggio finale e questa edizione dimostra un profilo lineare, dritto e preciso, votato alla longevità.
Il viaggio della sua vinificazione inizia con la fermentazione alcolica e malolattica (escluso il Sauvignon) per poi proseguire con l’affinamento in barrique/tonneaux. Assemblaggio dopo un anno e ulteriore affinamento sui lieviti per tre anni in tini di acciaio inox, di cui due sulle fecce fini.
Analisi sensoriale davvero intensa per Appius 2019: colore giallo biondo tendente al paglierino, contornato di profondi riflessi verde-olivastri; al naso non lascia alcun sottinteso e si presenta in modo alquanto energico: dapprima frutta tropicale matura (su tutti ananas, mango e papaya), riconducibile allo Chardonnay, poi frutti a polpa bianca (mela cotogna e pera Williams) che palesano i ruoli di Pinot bianco e grigio. Non mancano, poi, i sentori agrumati tipici del Sauvignon, oltre a note floreali (zagara e narciso) e sfumate note vegetali, mediterranee (finocchietto selvatico) e balsamiche (nepitella). Infine, note di vaniglia Bourbon, orzo tostato e tabacco.
Al palato, morbidezza e acidità risultano entrambe di intensità ben superiore alla media, in equilibrio davvero perfetto: la dolcezza del frutto viene bilanciata dall’apporto acido che snellisce ed ingentilisce la beva. In fase di retrogusto, infine, spiccano salubri e frizzanti nuance balsamiche (bergamotto, tabacco, cioccolato, cannella e zafferano). APPIUS 2019 accompagna piatti di pesce decisi come rombo o coda di rospo, ma si abbina perfettamente anche a specialità di funghi e tartufi, carni bianche nobili e selvaggina. Ottima anche la combinazione con formaggi cremosi con crosta e formaggi stagionati.
Appius, il cui nome è radice storica e romana del nome Appiano, è nato dieci anni fa con l’annata 2010. Il progetto vuole realizzare, anno dopo anno, un vino capace di rispecchiare il millesimo e di esprimere la creatività e la sensibilità del suo autore, Hans Terzer. Anche il design della bottiglia e la sua etichetta vengono reinterpretati in ogni edizione: lo scopo è di concepire una “wine collection” capace di appassionare gli amanti del vino di tutto il mondo.
L’etichetta della decima edizione di Appius, ideata da Life Circus, incorona l’importante anniversario, strutturando l’aspetto grafico a partire dall’emblematico numero 10, proposto in un’accattivante alternanza d’oro e platino. L’immagine permette sempre una libera interpretazione, affinché ogni wine lover possa trarne un’intima ispirazione. Come per le altre annate, anche questa edizione di Appius è ovviamente limitata.