
Luci, ombre e sfumature di Pinot Noir
Amici di oscarwine bentornati dalle vacanze.
Siamo a settembre, tempo di vendemmia: un periodo complesso, emozionante, intenso e a volte problematico, che rappresenta il primo passo verso una bottiglia di vino.
Un rito antico che parla alla memoria evocando immagini di grappoli maturi, pelle bruciata al sole, mani sapienti, il rumore degli insetti attirati dagli acini carichi di zucchero, il suono del taglio dell’uva, il commiato dell’estate. È un momento catartico, carico di significato, che ha ispirato artisti quali Goya e Van Gogh ed è stato raccontato anche sul grande schermo: I giorni della vendemmia (2010) di Marco Righi, Un’ottima annata (2006) di Ridley Scott, Ritorno in Borgogna (2017) di Cédric Klapisch e Il profumo del mosto selvatico (1995), solo per citare alcuni titoli.
Nell’immaginario collettivo, la vendemmia è anche il tempo in cui l’uva appena raccolta viene pigiata a piedi nudi all’interno di grandi tini o botti di legno, un’arte antica resa obsoleta dalle nuove tecnologie ma che alcune aziende hanno mantenuto come tradizione per piccolissime produzioni. Un quadro ideale, se non fosse che la perfezione non esiste. Non c’è luce senza ombra e anche nel mondo del vino si inizia a parlare del caporalato che sfrutta persone vulnerabili, extracomunitari senza permesso di soggiorno e altri soggetti deboli.
Di questa moderna schiavitù (ma lasciatemi dire che ci sarebbe da eccepire anche su chi delocalizza le produzioni all’estero con la scusa del costo del lavoro, in pratica un elegante sinonimo di sfruttamento), ne ho parlato con l’onorevole Marco Cerreto della Commissione Agricoltura della Camera. Conosco Marco da quando lavorava al MIPAAF, è una delle persone che ha visto nascere oscarwine e che è sempre stata attiva nella tutela dei produttori italiani. Chi meglio di un tecnico/politico per raccontare questa situazione vergognosa? Rimaniamo in ambito con il senatore Centinaio e la nuova rubrica ‘Nella stanza dei bottoni‘ che racconterà l’agricoltura dal punto di vista istituzionale, da dove si prendono le decisioni.
Passiamo ad argomenti più leggeri e andiamo a Voghera per ‘50 sfumature di Pinot Noir‘, il festival dedicato al principe dei vitigni a bacca rossa che si svolge nella ‘capitale’ dell’Oltrepò Pavese. Quando ero ragazzo, si diceva che in Italia il Pinot Nero non potesse dare grandi risultati, a differenza della Francia; la storia è cambiata, non siamo ai livelli dei transalpini ma in quanto a spumanti e vini rossi, stiamo dimostrando di essere cresciuti moltissimo. Provare per credere, come recitava un vecchissimo spot.
A proposito di transalpini, ritroverete Roberto Sironi, alias mister ‘Terroir di Francia’, che vi porterà alla scoperta dei bianchi di Saint-Péray mentre Ivan Nauta sarà la vostra guida all’interno del Museo del Ruchè di casa Ferraris. Daniela Franciosi, maìtre sommelier di Mammaròssa ci racconterà la sua carta dei vini e, come ogni mese, non mancheranno le nostre ‘Facce da OW‘, uomini e donne che ogni giorno contribuiscono a rendere straordinario il mondo del vino.
Buona lettura, ci si rivede per…vi do un indizio: anche a te e famiglia!
Potete sfogliare la freepress online a questo link.