Vino e scienza, Centinaio promuove Bere mediterraneo

Bere vino con moderazione non solo non fa male, ma apporta benefici alla salute. Il convegno ‘Bere mediterraneo’, che ho voluto promuovere oggi insieme all’‘Istituto per la ricerca su vino, alimentazione e salute’, ci ha permesso di raccogliere numerose evidenze scientifiche che confermano questo principio che sosteniamo da tempo. Grazie ai risultati che sono stati presentati, da oggi abbiamo le idee più chiare e maggiori strumenti a disposizione per tutelare in ambito europeo e internazionale il nostro vino all’interno della dieta mediterranea”. Lo ha dichiarato il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, al termine dell’iniziativa che si è svolta oggi a Palazzo Giustiniani.

Bere mediterraneo – Gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino‘ ha visto esperti a confronto sulle più recenti evidenze scientifiche che dimostrano come bere vino con moderazione non solo non aumenti il rischio di malattie cronico-degenerative, ma si associ anche a benefici per la salute, soprattutto se inserito in un modello di dieta mediterranea.

Voglio ringraziare per i loro contributi il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida, il presidente delle Commissioni Agricoltura, Mirco Carloni, e Politiche europee, Alessandro Giglio Vigna, della Camera dei deputati, il presidente dell’Unione Italiana Vini Lamberto Frescobaldi e i numerosi professori e ricercatori intervenuti. In rappresentanza di questi, cito in particolare il prof. Luigi Tonino Marsella, presidente del nuovo Istituto, dal quale potranno venire ulteriori interessanti scoperte su salute e alimentazione – ha aggiunto il senatore Centinaio – La scienza consegna alla politica risultati chiari sugli effetti positivi che il consumo moderato di vino può avere sul nostro corpo, tutelandolo da malattie cardiovascolari, diabete e disturbi cognitivi”, continua il vicepresidente del Senato. “Inoltre la ricerca presentata oggi ribadisce che il ‘bere mediterraneo’ non aumenta il rischio dell’insorgere di tumori, come qualcuno vuole sostenere, né tanto meno riduce le dimensioni del cervello”.

Purtroppo in Europa e nel resto del mondo – ha concluso – ci sono numerosi nemici della nostra dieta mediterranea e qualcuno prova a farsi notare anche nel nostro Paese. Fortunatamente la classe politica italiana si è sempre dimostrata compatta nel difendere le nostre eccellenze, i produttori e i consumatori. Sono certo che continuerà a farlo anche di fronte ad attacchi ingiustificati, come quello irlandese sulle etichette allarmistiche o come il Nutriscore. Sono iniziative che non tutelano affatto la salute dei cittadini e non tengono conto della qualità dei prodotti, ma rappresentano solo un tentativo di danneggiare la produzione e il commercio delle produzioni ‘made in Italy.

Intervento di natura storica e legato alla sua terra, le Marche, quello di Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera: “Andrea Bacci, medico e filosofo marchigiano, verso la fine del ‘500 scrisse la storia del vino e per la prima volta il vino venne classificato e spiegato, nei modi consentiti, associati ad effetti curativi. Poi, nel 1620, un altro monaco e medico marchigiano, Francesco Scacchi, con il suo “De salubri potu dissertatio” mise nero su bianco il primo metodo al mondo di spumantizzazione (50 anni prima che Dom Pérignon facesse altrettanto in Francia) sempre con finalità curativa. Insomma la storia ci consegna un ruolo e una responsabilità per difendere questa bevanda, che non può essere considerata soltanto alcolica. Non dobbiamo farlo, non possiamo farlo e non vogliamo farlo.”

Nel corso del convegno è intervenuto anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che, riferendosi agli health warnings irlandesi ha sottolineato “C’è un’azione che, sotto le mentite spoglie di un provvedimento sanitario, va a incidere su una distorsione del processo economico. Bisogna controbilanciarla con una forte opposizione sia in termini scientifici che politici.

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