Colazione di Pasqua, quali vini bere?

Tempo di Pasqua e della classica colazione che cambia menù a seconda delle tradizioni regionali.

Partiamo da Roma con un classico freddo: la corallina. Il salame capitolino, caratterizzato da lardelli a cubetti e da tanto pepe, è immancabile protagonista sulle tavole della città eterna in questo giorno di festa. Per accompagnarlo, proponiamo una croatina dell’Oltrepò pavese, che si sposa perfettamente con gli insaccati, in particolare con quelli più grassi.

Spostandoci di qualche centinaio di chilometri a sud, troviamo il casatiello, la caratteristica torta rustica napoletana, un trionfo di formaggio, uova e salame, un piatto buono tanto caldo quanto freddo. Interessante il classico abbinamento con la Falanghina ma, volendo provare qualcosa di diverso, rimanendo su vitigni autoctoni, perché non bere una bollicina, magari un rosè ottenuto da uve aglianico?

Veniamo adesso a un altro evergreen delle tradizioni pasquali: la pizza al formaggio. Il simil panettone (solo per la forma, sia chiaro) è molto diffuso nelle Marche, nel Lazio e in Umbria, patria della ricetta originale, dove si mangia con del capocollo: un Montefalco rosso DOC è un’ottima scelta come abbinamento.

Ultimi ma non ultimi, i dolci. Per le uova di cioccolata, consigliamo esclusivamente il barolo chinato per accompagnare un bel pezzo di “fondente” mentre per la colomba (la ricetta classica, non i prodotti a base di cioccolata, creme varie e altri ripieni fantasiosi)  un verdicchio passito dei Castelli di Jesi, caratterizzato da una nota amaricante, contrasterà piacevolmente l’eccessiva dolcezza della torta, lasciando un piacevole equilibrio al palato.

E per finire…

Buona Pasqua!

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