I Premier Cru di Vergisson e Solutré-Pouilly

La scorsa settimana, durante l’intervista con Aurélie Cheveau, Presidente dell’Associazione Produttori di Pouilly-Fuissé, abbiamo accennato ai 22 territori del Mâconnais che hanno ottenuto l’ambito riconoscimento di Premier Cru. Quali sono dunque questi climats? “Climat” è innanzitutto un termine nato in Borgogna che definisce l’unicità di un territorio, di una vigna e quindi di un vino in base alla tipologia di suolo, in superficie e nel sottosuolo, all’esposizione al sole, al microclima, alla storia di quelle vigne, alla cultura e alle tradizioni dei vignaioli che vi si sono susseguiti.

Proviamo allora a descrivere i nuovi Premier Cru borgognoni in maniera simpatica e originale, andando ad analizzare da un punto di vista sensoriale un’etichetta di riferimento che sintetizza le caratteristiche peculiari di ciascuno di essi. In questa prima puntata ci soffermiamo sui due comuni settentrionali della denominazione, ovvero Vergisson e Solutré-Pouilly.

VERGISSON

Il terroir di Vergisson, il più freddo della denominazione in virtù dell’elevata altitudine e della maggiore distanza dalla Saôna, è sostanzialmente scomponibile nelle due grandi dorsali che scendono da nord a sud attraverso l’intero comprensorio comunale: la costa orientale scivola attorno alle chine della Roche de Vergisson e presenta principalmente suoli di roccia calcarea, mentre il versante valligiano si caratterizza per terreni più argillosi che poggiano su un coriaceo substrato granitico. Il comune conta 39 climats, di cui 4 Premier Cru che si contraddistinguono per la migliore esposizione e l’elevata presenza di calcare nel sottosuolo.

Pouilly-Fuissé 1er Cru Sur la Roche (Domaine Saumaize-Michelin)
La straordinaria verve rocciosa del cru più emblematico di Vergisson coniuga qui una materia di impressionante consistenza e luminosità. Il ricco bouquet di caprifoglio, mela selvatica, albicocca, mandarino e ananas accompagna un sorso denso che si stempera nel lunghissimo finale, asciutto e limonoso.

Pouilly-Fuissé 1er Cru Les Crays (Verget)
La magia di questa cuvée è racchiusa nel bouquet di frutta esotica matura in cui ananas, litchi e lime, corroborati da un’argentina nota di legno, predominano sui più evanescenti sentori di mela golden e nocciola. Al palato il vino è ricco e concentrato, con un estratto quasi masticabile che beneficia di incisiva acidità e luminosa purezza.

Pouilly-Fuissé 1er Cru La Maréchaude (Domaine Jacques Saumaize)
Più austero dei precedenti, seduce lo sguardo con uno sgargiante colore dorato e stuzzica l’olfatto con sottili sfumature di fiori di campo e di nocciola tostata che man mano lasciano spazio a profumi pungenti di alloro ed eucalipto, per poi conquistare il palato con voluttuosi sapori di agrumi e frutta gialla, accarezzati da una iodata brezza marina.

Pouilly-Fuissé Clos de France – 1er Cru En France (Roger Lassarat)
Il limpido colore oro pallido introduce un vino morbido e maturo dalla struttura molto equilibrata e dai generosi profumi di fiori di pesco, mela verde e albicocca. Il sorso corposo e agrumato richiama puntualmente le sensazioni olfattive, arricchite da sentori di quercia e dalla caratteristica impronta gessosa di questo singolare terroir.

Rupi di Solutré e Vergisson

I borghi di Solutré e di Pouilly sono stati unificati in un solo comune nel 1613, ma il loro territorio vitato presenta da un punto di vista geoclimatico profonde differenze. Se i vigneti di Solutré scorrono sotto l’omonima Roche su duri suoli di calcare bianco derivati da depositi sassosi e marnosi del periodo giurassico, quelli di Pouilly sono adagiati su uno strato marnoso, in alcuni punti calcareo e pietroso, in altri più argilloso e siliceo. Solutré-Pouilly annovera oggi 55 climats, tra i quali 7 Premier Cru, ai quali va aggiunto un ottavo condiviso con il limitrofo comune di Fuissé che descriveremo nel prossimo episodio.

Pouilly-Fuissé 1er Cru Au Vignerais (La Soufrandière)
Esotico e solare fin dal fulgido abito dorato, esplode nel calice con un’armoniosa miscela di gelsomino, ananas, cedro candito e anice che ricorda la pasticceria fresca. La frutta tropicale marca il sorso fluido e muscoloso in cui si fanno largo, sopra la spina dorsale intrisa di crepitante acidità, persistenti sfumature minerali di gesso e pietra focaia.

Pouilly-Fuissé 1er Cru En Servy (Domaine du Château de Vergisson)
Il bouquet esotico di gelsomino, tè nero e frutto della passione si miscela armoniosamente ai puliti sentori di miele e pan brioche conferiti dal legno. In bocca il frutto morbido e saporito è sostenuto da un’acidità fine ed equilibrata che ne accentua la palpitante mineralità e l’intrigante affumicatura.

Pouilly-Fuissé 1er Cru La Frérie (Edmond Laneyrie)
Sostenuta da un’equilibrata acidità minerale, questa espressiva e corposa etichetta coniuga al naso le note floreali di violetta ai profumi di nocciola e miele d’acacia che evolvono in reminiscenze di frutteto e tartufo bianco nel sorso rotondo e succulento.

POUILLY

Pouilly-Fuissé 1er Cru Clos Solutré (Vins Auvigue)
I suoli molto calcarei di Solutré imprimono a questa storica chicca aziendale un tessuto vibrante e minerale che richiama l’albicocca, la nocciola e la buccia di mandarino, deliziosamente amalgamati a note speziate di zenzero e anice stellato.

Pouilly-Fuissé 1er Cru Aux Bouthières (Domaine de la Chapelle)
Paglierino carico con riflessi dorati e splendida luminosità, alle timide note iniziali di pera matura e pesca gialla rispondono quelle più esplosive di erbe mediterranee, tarte tatin e cedro candito su uno sfondo agrumato e minerale che avvolge la lingua in un sorso ricco e glicerico, sferzato da un travolgente refolo salmastro.

Pouilly-Fuissé 1er Cru Aux Chailloux (Domaine Trouillet)
Ampio e voluminoso, si presenta al calice con una livrea dorata da cui si sprigionano avvolgenti sentori di tiglio, arancia amara, nocciola fresca e burro. Il palato è morbido, senza spigoli, cesellato da una rinfrescante vena limonosa che armonizza la dolcezza del frutto della passione e la nota amaricante di camomilla.

Pouilly-Fuissé 1er Cru Pouilly (Château Pouilly)
L’oleosa veste dorata di quella che fino ad oggi era battezzata “La Reserve” palesa il sofisticato equilibrio tra concentrazione e freschezza del travolgente bouquet di camomilla, mela gialla, agrumi canditi, spezie dolci e pistacchio. La setosa consistenza del sorso è ritmata da una cristallina e persistente vena minerale su cui volteggiano armoniose note di mango e noce moscata.

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